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Quando si parla di riparazione dei tubi dall’interno si fa riferimento agli interventi di risanamento senza scavo – o No dig, dall’inglese “no digging”, ovvero senza scavo.
Questa tecnica di intervento consiste nell’individuare le tubature danneggiate attraverso una videoispezione effettuata tramite sonda e, in seguito alla riparazione delle porzioni danneggiate attraverso un sistema che passa direttamente dalle canalizzazioni. In questo modo, è possibile eseguire la riparazione senza dover rompere le pavimentazioni o i muri che ricoprono i tubi, con conseguente risparmio di tempo, fastidio e denaro.
Impossibile quantificare in modo standardizzato il costo della riparazione dall’interno poiché i fattori che influenzano il prezzo finale sono molteplici. Le tecniche presentate nel paragrafo precedente presentano oneri di intervento diversi; inoltre il costo, oltre a dipendere dalla lunghezza e dal diametro dei tubi, varia anche in considerazione di altri parametri, come ben spiegato in questa pagina.
La cosa migliore, soprattutto nel caso non siate esperti di riparazioni dall’interno, è richiedere un preventivo, attendere il sopralluogo e quindi prendere una decisione in relazione alle diverse proposte pervenute.
L’intervento di riparazione è preceduto dall’attività di videoispezione, che consiste nell’introdurre una sonda all’interno della canalizzazione in modo da analizzare lo stato di conservazione dei tubi, individuare quelli che necessitano di una riparazione e programmare la modalità di intervento più adatta alla situazione. Ricordate: trascurare le condotte e non provvedere per tempo al loro risanamento rappresenta un rischio enorme per la salute dell’intero sistema di canalizzazione, sia esso relativo agli scarichi fognari o ai pluviali.
In realtà, la riparazione dall’interno non indica un’unica modalità di intervento, ma un approccio che si declina in diverse tecniche, selezionate a seconda delle esigenze:
I tubi che costituiscono il sistema di canalizzazioni per scarichi fognari e pluviali sono soggetti a forti sollecitazioni che, con il tempo, si possono trasformare facilmente in perdite o, nei casi più gravi, in rotture.
Nel caso di danneggiamento delle condotte, si rende necessario intervenire con opere di risanamento della condotta, ovvero la riparazione del tubo. La mancata riparazione del tubo può degenerare e portare persino al collasso della rete idraulica e, per questo motivo, non può assolutamente essere presa sottogamba.
Il Riparazione Tubi con guaina è l’opzione consigliata per interventi su tubi completamente ammalorati (situazione in cui è impossibile adottare la tecnica a spruzzo).
Dopo aver eseguito la videoispezione delle tubature e individuato i tubi necessitanti una riparazione, si procede internamente attraverso un macchinario e viene inserita all’interno del tubo rotto una guaina (o calza), che avvolge completamente la parete interna del condotto. La guaina è imbevuta di una speciale resina epossidica che viene successivamente colpita da forti getti di vapore, attraverso i quali viene eseguita la polimerizzazione. Al termine del processo, la resina si vetrifica perfettamente all’interno del tubo rotto, rendendo di fatto nuovamente ermetico, resistente, privo di buchi e funzionale per lungo tempo.
Quando una tubatura di scarico fognaria o pluviale presenta lievi lesioni, piccole perdite o leggera usura, non è necessario intervenire con tecniche più o meno invasive. Il risanamento per piccoli danneggiamenti può essere infatti realizzato in modo rapido e risolutivo utilizzando uno strumento chiamato packer, che permette di risanare la tubatura tramite un sistema di palloni gonfiabili internamente al canale interessato.
Tutte le tecnologie di risanamento senza scavo utilizzano una resina autoindurente che, rivestendo la tubatura, permette la riparazione della condotta e il suo regolare funzionamento.
Anche la tecnica del risanamento localizzato con packer fa uso di questa tecnologia, ma impiega un diverso sistema di trasferimento del composto sul tubo.
La prima fase è quella dell’introduzione di un anello in poliestere che presenta la stessa forma della tubatura danneggiata e un diametro leggermente maggiore. Una volta fatto aderire il nuovo tubo su quello bisognoso di riparazione, viene inserita la resina autoindurente; nella terza fase vengono utilizzati i packer: questi palloncini sono imbevuti di resina, che viene trasferita al tubo – permettendo l’adesione totale al vecchio condotto – gonfiando i packer. La resina viene inserita dapprima su una fibra di vetro elastica posta sul packer e, in seguito al processo di gonfiaggio dei palloni, sui tubi. Nell’ultima fase, i packer vengono sgonfiati e quindi estratti, mentre la resina resta sul tubo, dove è stata depositata nella fase precedente, completando il processo di riparazione della tubatura.
Questa tecnica, più rapida e meno onerosa rispetto a quelle di relining, può essere impiegata solo in caso di piccole rotture; per danneggiamenti più impattanti sullo stato delle tubature, il relining rimane la prima soluzione da prendere in considerazione. Prima di selezionare la tecnologia più adatta all’intervento occorre dunque eseguire un videoispezione delle canalizzazioni tramite sonda, utile a verificare lo stato di conservazione dell’impianto idraulico.
Risanamento guaina e resina con polimerizzazione vapore, | Relining Con tecniche Led , UV | Relining a spruzzo, | Risanamento Localizzato con Packer…
Tecnico Idraulico interviene per il Risanamento e riparazione tubi di scarico piscine:
Tubi usurati o rotti portano a diversi effetti negativi: cattivo odore, danneggiamento delle falde acquifere, dispersione di acqua. Dunque è fondamentale intervenire prontamente con interventi di risanamento e riparazione dei tubi delle piscine non appena si riscontri un malfunzionamento.
Ciò che fa più paura, di solito, non è l’intervento in sé, bensì le attività collaterali di scavo e rottura delle pavimentazioni propedeutiche alla riparazione. Oggi però esiste un nuovo approccio tecnico che permette di risanare i tubi della piscina senza rompere né scavare: il relining.
Il relining è una metodica di riparazione tubi, impiegata principalmente per le condotte fognarie e pluviali, ma in uso anche per le piscine interrate, che consente di raggiungere la canalizzazione rotta passando dall’interno del sistema di tubature, dunque senza alcuna rottura.
Il relining – a spruzzo o a guaina – utilizza un dispositivo che passa dalle condotte partendo dagli scarichi dei sanitari, raggiunge la tubatura danneggiata e deposita sul condotto una speciale resina che viene distribuita in modo omogeneo su tutta la porzione di tubo rotta; questa resina, che è autoindurente e autoportante, va incontro a processo di vetrificazione e, solidificandosi, chiude di fatto tutte le perdite e le rotture del vecchio tubo, assicurando il corretto funzionamento del condotto per molti, molti anni, senza alcuno scavo e, quindi, senza alcun fastidioso onere di ricostruire le pavimentazioni e di smaltire i detriti.
Le piscine interrate, al contrario di quelle fuori terra, utilizzano un sistema di tubature interno che si allaccia agli scarichi domestici e a quelli condominiali. Il sistema idraulico delle piscine utilizza una rete complessa di tubature che servono a gestire i tubi di scarico, i tubi di mandata, i tubi di sfioro e quelli connessi allo skimmer.
Inevitabilmente, l’utilizzo e le sollecitazioni, uniti alle pressioni esercitate dal tempo e dai fenomeni atmosferici, portano a un graduale deterioramento delle condizioni dei tubi. Di conseguenza, lo stato di salute delle condotte della piscina deve essere monitorato costantemente e, in caso di necessità, intervenire con il risanamento.
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