Risanamento con Packer

Tutte le tecnologie di risanamento senza scavo utilizzano una resina autoindurente che, rivestendo la tubatura, permette la riparazione della condotta e il suo regolare funzionamento.

 Anche la tecnica del risanamento localizzato con packer fa uso di questa tecnologia, ma impiega un diverso sistema di trasferimento del composto sul tubo.

La prima fase è quella dell’introduzione di un anello in poliestere che presenta la stessa forma della tubatura danneggiata e un diametro leggermente maggiore. Una volta fatto aderire il nuovo tubo su quello bisognoso di riparazione, viene inserita la resina autoindurente; nella terza fase vengono utilizzati i packer: questi palloncini sono imbevuti di resina, che viene trasferita al tubo – permettendo l’adesione totale al vecchio condotto – gonfiando i packer. La resina viene inserita dapprima su una fibra di vetro elastica posta sul packer e, in seguito al processo di gonfiaggio dei palloni, sui tubi. Nell’ultima fase, i packer vengono sgonfiati e quindi estratti, mentre la resina resta sul tubo, dove è stata depositata nella fase precedente, completando il processo di riparazione della tubatura.

Questa tecnica, più rapida e meno onerosa rispetto a quelle di relining, può essere impiegata solo in caso di piccole rotture; per danneggiamenti più impattanti sullo stato delle tubature, il relining rimane la prima soluzione da prendere in considerazione. Prima di selezionare la tecnologia più adatta all’intervento occorre dunque eseguire un videoispezione delle canalizzazioni tramite sonda, utile a verificare lo stato di conservazione dell’impianto idraulico.